L’incontro
Bocelli, Andrea
Cieli Di Toscana (2001)

Mentre, come un gigante, fra le braccio
Fiero e felice stringo il mio piccino
E il corpicino tenero, innocente,
Fragile e vivo come un uccellino
Contro il mio petto preme,
Abbandonato, quieto e sicuro
Mezzo addormentato, per qualche
istante, quasi dolcemente
M’appare come in sogno il mio destino.
Cosě mi vedo vecchio e rassegnato
Seduto lŕ, nel canto del camino
Ad aspettar con l’ansia
d’un bambino, la sera
Per vederlo all’improvviso
Rientrare con il dono d’un sorriso
D’una parola, d’una gentilezza
Č come una promessa che consola
La gioia immensa di una sua carezza
Poi mi riscuoto e
giŕ ho dimenticato
Ma dentro di me, l’anima rapita
M’avverte che quel bimbo appena nato
Giŕ vale piů della mia stessa vita.


… e restai davanti a lui per un po’
e ascoltai nell’aria poi l’afferai
Lui aprě la mano e poi
mi toccň il naso sfiorň la bocca

Io l’abbracciai ed il mondo girň di piů
Intorno a noi ogni cosa poi fiorě

E restai davanti a lui per un po’
E fu li che il tempo ci ritrovň

Lui aprě la mano e poi mi toccň il naso
ed io sorrisi

Io l’abbracciai ed il mondo girň di piů
Intorno a noi ogni cosa poi fiorě

Il mondo č un puntino di luce blu
Che gira e va con
il soffio degli angeli

Io l’abbracciai ed il mondo girň di piů

Che gira e va con
il soffio degli angeli

Io l’abbracciai e restai cosě, cosě